Colombia, il biologo italiano Alessandro Coatti trovato morto in una valigia. Le sue tracce si erano perse dallo scorso giovedì 3 aprile. Lo stupore del capo della polizia: “Era un turista senza legami sospetti”. Il sindaco di Santa Marta offre 50 milioni di pesos in cambio di informazioni utili per catturare i responsabili. Luce sul mistero della scomparsa di Alessandro Coatti. Da giovedì 3 aprile si erano perse le tracce del ricercatore italiano che si trovava in vacanza nella città di Santa Marta, Massico, dove è stato visto per l’ultima volta. Il corpo è stato ritrovato a pezzi nel pomeriggio di domenica nei pressi dello stadio Sierra Nevada all’interno di una valigia che, secondo le testimonianze di residenti locali, era stata abbandonata poco prima da alcuni uomini non identificati. Ad annunciarne il decesso sono state le stesse autorità colombiane, dopo il risultato degli esami che hanno confermato l’identità del biologo 42enne membro della Royal Society of Biology. Cruciale per l’identificazione è stato il braccialetto di Coatti, trovato nell’ostello in cui soggiornava nel centro storico di santa Marta. Sarebbe stato proprio un dipendente dell’alloggio a dare il primo allarme venerdì 4 aprile, notando l’assenza del ricercatore, che pochi giorni prima gli aveva domandato informazioni su un percorso per Minca. Le parole del capo della polizia: “Era un turista, uno scienziato senza legami sospetti”. Intervenuto sul caso anche il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello che ha dichiarato di offrire una ricompensa di 50 milioni di pesos (circa 10 mila euro) a chiunque fornisca informazioni utili per l’arresto dei responsabili dell’omicidio. “Ho incaricato le autorità di coordinare l’intero processo investigativo che porterà a chiarire la vicenda della morte del cittadino italiano Alessandro Coatti. Offriamo una ricompensa di cinquanta milioni di pesos per informazioni accurate che ci consentano di identificare e catturare i responsabili” ha scritto il sindaco, aggiungendo. “Questo crimine non rimarrà impunito. I criminali dovrebbero sapere che a Santa Marta non c’è posto per la criminalità. Li perseguiteremo finché non saranno assicurati alla giustizia”.
(Fonte Sky tg 24)