Anziani picchiati e umiliati nella Rsa della vergogna a Como, blitz dei carabinieri e 7 arresti
Rsa della vergogna: le immagini degli anziani inermi picchiati e umiliati. Sono immagini che fanno vergognare quelle estrapolate dai carabinieri dalle telecamere installate nella Rsa di Dizzasco in provincia di Como. Anziani fragili, malati, costretti a subire violenze fisiche e psicologiche da chi avrebbe dovuto prendersi cura di loro. Un incubo quotidiano, fatto di percosse, minacce e umiliazioni, spesso inflitte a persone costrette a letto, incapaci di difendersi. Per questo sono state arrestate 7 persone. Le azioni crudeli e offensive hanno creato nelle vittime uno stato di sofferenza morale e psichica a causa delle continue percosse, ingiurie, denigrazioni. Per un’operatrice, inoltre, è stato contestato anche l’esercizio abusivo della professione di infermiera, non avendo alcun titolo riconosciuto.Dopo sei mesi di indagini serrate, i carabinieri di Menaggio, con il supporto del nucleo investigativo del comando provinciale di Como, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di sette operatori sanitari: due in carcere e cinque ai domiciliari. Tutti sono residenti nell’area dell’Alto Lago di Como e sono accusati di maltrattamenti sistematici ai danni degli ospiti della Rsa Sacro Cuore di Dizzasco.
“Mi preme sottolineare – ha spiegato il tenente colonnello Francesco Spera – che l’attività investigativa è stata svolta in piena condivisione delle strategie da parte della Procura della Repubblica di Como, e ha costituito un impegno importante e prolungato nel tempo. Preziosissimo il contributo fornito dalla stazione carabinieri di Centro Valle Intelvi che ha determinato, ancora una volta, l’importanza della capillarità dei presidi dell’Arma. Nel corso delle lunghe indagini, abbiamo potuto documentare numerosi episodi di vessazioni e maltrattamenti da parte di alcuni dipendenti della Rsa Sacro Cuore di Dizzasco nei confronti di anziani e indifesi ospiti. Persone malate, non auto sufficienti e per questo fragili, costrette a subire quotidianamente violenze fisiche e verbali”.
“L’impegno a tutela delle fasce deboli – ha tenuto a ricordare Spera – costituisce una priorità assoluta e costante dell’Arma dei carabinieri. Questa indagine e i risultati ottenuti ne sono un esempio”.