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Almasri è stato arrestato a Tripoli: “Torturò e uccise migranti”, scoppia la polemica

Almasri è stato arrestato a Tripoli. La carcerazione è stata disposta in via preventiva dopo le indagini sulla morte di un prigioniero. La procura generale libica ha ordinato l’arresto di Almasri. Lo scrive l’emittente libica Libya24, attraverso il suo profilo Facebook. Almasri è stato rinviato a giudizio per avere torturato migranti e provocato la morte di uno di loro. La carcerazione è stata disposta in via preventiva dal procuratore generale Sadiq al Sour, ha spiegato l’emittente Alahrar, dopo indagini sulla morte di un prigioniero nella Fondazione per la riforma e la riabilitazione, struttura carceraria di Tripoli. Lì sarebbero state commesse violenze su almeno 10 detenuti e le prove raccolte erano tali da giustificare l’arresto. Almasri «è ora in detenzione preventiva», ha chiarito la tv.

Gianassi (Pd): «Anche la Libia è più avanti dell’Italia». «Mentre il governo italiano ha fatto liberare e fuggire un criminale responsabile di omicidi, stupri e torture, persino la Libia dimostra di essere più avanti dell’Italia nella difesa della legalità. La Procura generale della Libia ha infatti ordinato la custodia cautelare in carcere del generale Almasri, ex capo della sicurezza delle carceri di Tripoli, accusato di omicidio e violazioni dei diritti umani nei confronti di dieci detenuti». Lo dichiara una nota del capogruppo del Pd in commissione e giustizia della camera, Federico Gianassi. «L’ex funzionario, già ricercato dalla Corte penale internazionale, è stato deferito al giudizio del tribunale libico. Mentre la Procura libica agisce contro chi si è macchiato di crimini contro l’umanità, il governo italiano che si proclama «difensore dei valori occidentali» ha invece scelto di non consegnare alla corte penale internazionale un pericoloso criminale, tradendo le vittime e offendendo la memoria di chi ha sofferto sotto la violenza e l’abuso di potere. È un paradosso che oggi sia la Libia a dare lezioni di giustizia all’Italia. Il Governo Meloni deve vergognarsi».

 

(Fonte Corriere della Sera)