Allarme terrorismo anche in Italia, si alza il livello di allerta in molti siti, è l’effetto “Iran”
L’attacco Usa ai siti nucleari iraniani ha mille conseguenze in tutto il mondo anche per la possibilità di azioni terroristiche. Effetto “Iran”, in pratica, allerta terrorismo anche in Italia, e ben 29 mila obiettivi vigilati. Misure innalzate su 10 mila infrastrutture, anche per basi Usa. “Il martello di mezzanotte”, l’azione degli Stati Uniti contro i siti nucleari in Iran, ha fatto impennare, in un effetto domino su scala mondiale, i livelli di allarme anche in Italia. Massima allerta già in vigore da giorni in Italia, dall’inizio della crisi, ma quanto avvenuto nella notte tra sabato e domenica ha cambiato il volto del conflitto, rendendo necessario un ulteriore innalzamento nell’attività di controllo. Sono oltre 29 mila gli obiettivi sensibili sottoposti a vigilanza, tra questi oltre 10 mila sono infrastrutture critiche e circa un migliaio riguardano interessi statunitensi e israeliani. Decisioni prese in una giornata lunga e complessa sul piano della sicurezza iniziata nelle primissime ore della mattina a Palazzo Chigi con l’incontro tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i ministri interessati e i vertici dell’intelligence.
I piani già in essere prevedono un rafforzamento costante della sorveglianza nei luoghi pubblici ad alta frequentazione: musei, monumenti, eventi culturali, concerti, appuntamenti sportivi e aree turistiche strategiche. In generale siti di interesse o appuntamenti che richiamano un gran numero di persone. Anche le autorità locali sono state coinvolte nel potenziamento dei dispositivi di prevenzione e controllo intensificato nelle principali città oltre che nella Capitale. Potenziate le attività di prevenzione e analisi dei rischi per la sicurezza interna, con particolare attenzione alle misure di contrasto al terrorismo. E’ quanto messo a punto al Viminale al termine di riunioni operative ai massimi livelli: lavoro di analisi nel Comitato strategico antiterrorismo e pianificazione delle attività nel Comitato nazionale sull’ordine e sicurezza presieduto dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a cui hanno partecipato i vertici delle forze dell’ordine, delle agenzie di intelligence e delle strutture della cyber sicurezza.
“Durante la riunione sono stati presentati gli esiti delle recenti attività investigative e definite le nuove direttrici operative per far fronte ai potenziali impatti sulla sicurezza nazionale derivanti dalla crisi in Medio Oriente e dal deterioramento del quadro geopolitico internazionale”, spiegano dal Viminale. Particolare attenzione è rivolta, quindi, agli obiettivi americani presenti sul territorio: rafforzati i dispositivi nelle basi militari statunitensi in Italia, da Aviano a Sigonella. Scattate anche le procedure per garantire la sicurezza dei militari americani che prestano servizio nelle strutture. L’escalation militare nel quadrante mediorientale arriva nel pieno dell’anno giubilare. Le misure di sicurezza nell’area del Vaticano, così come in molte parti della Capitale, sono state ulteriormente rafforzate. Innalzata la vigilanza anche per gli appuntamenti in programma, in particolare per gli eventi del Giubileo. Attenzione massima riservata a possibili obiettivi statunitensi e israeliani, in tutto circa un migliaio di target già sorvegliati ma su cui ora ci sarà una sensibilizzazione delle misure in atto. I siti legati a interessi statunitensi sono decisamente più numerosi rispetto alle strutture degli altri Paesi coinvolti nella crisi: si tratta di sedi diplomatiche, consolati, uffici culturali, aziende americane, catene commerciali, compagnie aeree e agenzie di viaggio specializzate. Monitorati anche agli obiettivi ebraici e israeliani, circa 250 in Italia, da sempre sotto speciale vigilanza.
(Fonte Ansa)