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L’Italia ha battuto Israele in una partita decisamente folle ma molto emozionante

Una folle Italia vince 5-4 contro Israele sul campo neutro di Debrecen. Nove gol, infinite emozioni. La partita andata in scena a Debrecen tra Italia e Israele è stata un rollercoaster. Ma al triplice fischio a portare a casa i tre punti sono gli azzurri. 4-5 recita il tabellino finale di una partita che i nostri hanno rischiato di perdere in più riprese. Dal momentaneo 4-2 firmato Raspadori, passando al 4-4 in soli tre minuti di gioco, fino al gol decisivo di Tonali a tempo scaduto: questo il sunto degli ultimi istanti della partita che ben rendono l’idea di quanto folle sia stato questo incontro. Al Nagyerdei Stadion, in Ungheria – per chiari motivi politici Israele gioca in campo neutro -, è successo di tutto. Ma ciò che conta è che l’Italia sia riuscita a conquistare la vittoria, ipotecando quantomeno il secondo posto nel girone e quindi un posto ai playoff. Pur nonostante rimanga ancora viva una minima speranza della qualificazione diretta, ma per ciò servirà battere la Norvegia e sperare in passi falsi di quest’ultima.

Gattuso per fronteggiare Israele sceglie un 4-3-3 asimmetrico, che tuttavia sin dai primi minuti di gara sembra non trovare la giusta quadra. Sono tanti gli errori commessi dagli azzurri, in particolare sulla catena di sinistra dove Dimarco appare inizialmente spaesato. Rispetto all’Estonia sono solo due le novità: Locatelli e Mancini che sostituiscono rispettivamente Zaccagni e Calafiori. Ed è proprio il calciatore juventino che con uno sfortunato autogol regala il vantaggio – meritato – agli israeliani. Un gol che non scuote gli azzurri ma che fomenta ancora di più gli avversari, veri padroni del campo della prima metà di gioco, i quali si rendono pericolosi in più occasioni, anche aiutati da una atipica vulnerabilità difensiva della nostra nazionale.
Dal trentesimo l’inerzia della partita cambia, la manovra azzurra assume maggiore fluidità e il forcing aumenta: elementi che portano al pareggio firmato da Kean, il quale raccoglie un bel suggerimento di Retegui e deposita il pallone alle spalle di un non impeccabile Peretz.

Nella ripresa sembra iniziare una nuova partita. Il copione, però, non cambia: è Israele a passare in vantaggio con il vantaggio siglato dall’ex Venezia Dor Peretz. Tuttavia, l’Italia sembra avere un coraggio diverso e così è. Infatti, dopo pochi minuti gli azzurri ristabiliscono l’equilibrio grazie alla doppietta di Kean che sfrutta nei migliori dei modi una defaillance difensiva israeliana. E solo quattro minuti più tardi Politano su sponda del solito Retegui realizza il momentaneo 3-2 che ci regala un po’ di respiro.

Un po’, appunto. Perché Israele non si scoraggia e mette a dura prova Donnarumma e la retroguardia difensiva, con un salvataggio a porta sguarnita da parte di Locatelli che permette di mantenere il vantaggio. Vantaggio che all’81esimo diventa duplice. Giacomo Raspadori appena entrato in campo confeziona il 4-2 dando l’illusione di aver fatto calare il sipario sulla partita. Ma è in questo momento che inizia tutta la follia che ha contraddistinto questo match. Pochi minuti più tardi, infatti, Bastoni, particolarmente in difficoltà per tutti i novanta minuti, rimette in piedi la partita con un goffo autogol e poi nuovamente Dor Peretz sugli sviluppi di uno schema da calcio d’angolo sigla il 4-4.

È un saliscendi di emozioni. Con quest’ultime che aumentano a dismisura quando dopo aver appena subito il colpo che ci ha atterrito il morale, Sandro Tonali con un tiro non certamente irresistibile dal limite dell’area segna il nono gol della partita per il definitivo 4-5. Da lì sono circa sette minuti di recupero di sofferenza, fino a quando il triplice sancisce i tre preziosissimi punti. Che ci danno morale, che ci rilanciano in classifica.

Una partita dalle mille facce, sofferenze ed emozioni. Tutt’altra Italia rispetto a quella vista venerdì a Bergamo. Resta la vittoria, restano i tre punti e resta la voglia di non darsi per vinti. Ma in vista dei prossimi incontri Gattuso ha da lavorare. Di questa partita deve rimanere tutto e niente.
La vittoria contro l’Estonia dimostra come una rondine non faccia primavera e che forse l’entusiasmo dovuto dal 5-0, anche in relazione all’avversario, è stato sproporzionato. Ma è anche vero che veniamo da anni di continue delusioni, per cui ci basta poco. In questo momento storico per la nostra nazionale l’importante è solo vincere, non come non contro chi. E in questo sport non è mai scontato. Come non scontati, seppur ottenuti contro due nazionali inferiori sulla carta, sono i sei punti ottenuti in due partite: un buon auspicio per questo nuovo – mi viene da dire ennesimo – ciclo, ma che soprattutto ci mettono in pugno il pass per i play-off. Che solo tre mesi fa, a giugno, sembrava potesse essere già stato messo a repentaglio dalla sciagurata prestazione di Oslo.

Adesso ritorna il campionato, con i prossimi appuntamenti che sono fissati l’11 ottobre in Estonia ed il 14 al Bluenergy Stadium di Udine nuovamente contro Israele. Nella speranza, ancora, di ottenere altri sei punti e di vedere quel senso di appartenenza che tanto ci è mancato nelle ultime rassegne.

La classifica del Gruppo I:
Norvegia 12
Italia 9
Israele 9*
Estonia 3*
Moldavia 0

*Una partita in più