Linea Oriente

La Palestina, una storia millenaria per arrivare a una striscia di terra chiamata Gaza

Proviamo aiutandoci  con l’enciclopedia Treccani a fare un breve quadro della situazione, come si è arrivati alla striscia di Gaza di oggi. Quali sono le origini? La Palestina è delimitata a ovest dal Mediterraneo e a nord dai monti del Libano; gli altri confini sfumano a est verso il Deserto Siriaco e a sud verso quello del Sinai. Più che dal punto di vista geografico la regione si caratterizza da quello storico. Quella che nella Bibbia e dagli egizi veniva chiamata Canaan fece il suo ingresso nella storia intorno al 3000 a.C. abitata da stirpi di origine semitica di incerta provenienza. Dal II millennio a.C. passò sotto il controllo egizio mentre in seguito vi si insediarono i Filistei da cui i Greci trassero il nome Palestina. Si crede che gli Israeliti arrivarono nel XIII sec. a.C. e che dopo la conquista il paese venne diviso tra 12 tribù iniziando i conflitti con i vicini Cananei e Filistei, ma gli storici propendono per una lenta e pacifica emigrazione. Tuttavia secondo tradizione verso il 1000 a.C. gli israeliti si riunirono intorno a re David: Gerusalemme diventò la capitale di un regno. Dopo la scomparsa del mitico figlio Salomone il paese venne diviso con a sud il regno di Giuda e a nord il regno di Israele. Nel 722 a.C. il regno di Israele venne travolto dagli assiri mentre il regno di Giuda nel 586 fu occupato dai Babilonesi che conquistarono Gerusalemme, la distrussero e trassero gli Ebrei in catene verso Babilonia. Poco si sa dell’epoca ellenistica, ma possiamo dire che il culmine sia stato durante il regno di Erode il Grande, preludio all’affermazione definitiva di Roma. Dopo la rivolta del 66 d.C. a cui seguì la distruzione di Gerusalemme nel 70 la Palestina divenne provincia romana chiamata Giudea. Nel 132 d.C. in seguito a un’altra ribellione il nome fu cambiato in Siria Palestina, poi con la divisione in due dell’impero romano passò sotto Costantinopoli. Nel 637 il califfo Omar entrò in Gerusalemme: iniziò il periodo islamico e la Palestina venne divisa in due province chiamate una Giudea e Samaria e l’altra il Giordano. Nel 1099 i crociati conquistarono la Città Santa e fondarono il Regno latino di Gerusalemme. Nel 1174 il Saladino proclamò la guerra santa e il Regno latino venne sconfitto fino alla caduta dell’ultima roccaforte nel 1291. La Palestina restò sotto il controllo dei sultani mamelucchi d’Egitto fino al 1517 quando venne conquistata dai turchi. Il paese mantenne il suo nome anche nel 1831 dopo l’entrata delle truppe di Muḥammad Alì, fondatore dell’Egitto moderno, sostenuto dalle potenze europee desiderose di accaparrarsi parti dell’impero turco in declino. Dopo la Prima guerra mondiale caduti gli imperi centrali nel 1915 la Gran Bretagna ottenne un mandato per amministrare la Palestina: questo includeva la regione desertica fra il Mar Morto e il Golfo di Aqaba, mentre a est il Golan venne dato alla Siria e il resto alla Transgiordania. Lungo la costa i confini vennero assegnati a sud di Gaza dalla frontiera egiziana e a nord da quella libanese. Nel 1917 il governo britannico decise di aiutare gli ebrei a creare il loro stato provocando rivolte che si protrassero per decenni. Il piano venne ritirato e fu presentato un nuovo progetto poi nel 1947 l’ONU propose la spartizione in uno stato ebraico, uno arabo e una zona comprendente la capitale amministrata dalle Nazioni Unite. Il piano venne respinto sia dagli arabi che dai sionisti che nel 1948 occuparono i due terzi del paese. Egitto, Iraq, Libano, Transgiordania (che dopo il conflitto prenderà il nome di Giordania) e Siria attaccarono Israele penetrando in varie zone, l’Egitto occupò Gaza che tenne fino al 1967 quando Israele si riprese Gaza e il Sinai, il Golan dalla Siria, la Cisgiordania e la parte araba di Gerusalemme dalla Giordania.