Murales per la pace nel casertano: ideato da Alessandro Ciambrone e realizzato da giovani ucraini contro l’odio e la guerra. Arriva un grandissimo messaggio di pace e fratellanza dal centro Fernandes di Castel Volturno, nel casertano, dove lo scorso 10 agosto è stato realizzato uno straordinario murales che veicola un messaggio carico di profondo significato. Sono stati dei giovani ragazzi ucraini, ospiti in questa struttura, a dargli vita e a riporre il loro impegno in un progetto che porta con sé un valore estremamente importante. A coordinarli è stato Alessandro Ciambrone, un noto artista del territorio che vive in questa stessa città e che è già stato protagonista della realizzazione di un altro progetto rilevante: il famoso murales presente all’esterno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. Questa creazione, sin dal principio, è stata incredibilmente apprezzata e ha ricevuto, per le sue dimensioni, persino il riconoscimento ufficiale dalla giuria dei Guinnes dei primati. Anche in quel caso, così com’è accaduto adesso, furono dei ragazzi a realizzarlo, detenuti e studenti con storie e vite differenti, ma pur sempre giovani con la necessità di comunicare e farsi sentire.
Il murales del centro Fernandes, però, ha una peculiarità: è ispirato alle parole di Papa Leone XIV. Il discorso dell’attuale pontefice improntato su parole di pace, amore, condivisione è stato posto come fondamento di questa iniziativa. È stato portato a termine in sole cinque ore ed esprime un intenso desiderio di fratellanza; è un grido che dichiara il bisogno di pace di giovani che hanno vissuto nel loro Paese esperienze traumatiche legate alla guerra e che, purtroppo, hanno conosciuto la forza dell’ostilità che si trasforma in distruzione.
Il fatto che siano stati proprio questi ragazzi a realizzarlo, rende il murales ancor più significativo, perché ognuno di loro può testimoniare appieno cosa voglia dire vivere in una realtà fatta di terrore, in un luogo in cui la speranza ha sempre meno spazio. Non si tratta soltanto di una parete coperta da parole e colori sparsi, ma di un’iniziativa che diventa, con semplicità e umiltà, una richiesta di amore contro tutto l’odio che segna il mondo.