Compra un vecchio armadio e trova buoni postali per 200 mila euro, caccia ai legittimi proprietari
Dal vecchio mobile, come se fosse un antico forziere, riaffiora un tesoro nascosto. Prima era rimasto chiuso chissà per quanto in un cassetto, e dopo rischiava di essere gettato al macero. «Cercasi disperatamente i due fratelli, e i loro eredi, che hanno smarrito 190 mila euro». Non è, a quanto pare, un annuncio-burla ma l’appello di Mauro Benzoni che vive a Crema. Un anno fa ha acquistato un mobile in legno, usato, su un famoso portale internet da un venditore di Pavia. Per circa un anno lo ha lasciato in una cascina di sua proprietà, senza darci peso. Poi ha deciso di servirsene e di riportarlo in buono stato. Mentre lo puliva ecco spuntare il doppio fondo, mai notato prima. All’interno erano custoditi buoni postali fruttiferi emessi tra il 1992 e il 1994. Valevano, in totale, 18 milioni di lire dell’epoca. Gli interessi fanno lievitare la cifra a circa 190 mila euro odierni. Fossero state banconote, la storia non sarebbe mai stata raccontata: molto probabilmente Benzoni, 45 anni, avrebbe ringraziato per sempre la Dea bendata e i precedenti proprietari, distratti, e se li sarebbe intascati senza fare rumore. Invece no. I buoni postali sono nominali, e quindi solo i legittimi intestatari possono incassarli.
Per questa ricerca che ha il sapore dell’ago nel pagliaio si è affidato a uno studio legale e, soprattutto, ha sporto denuncia, ieri, ai carabinieri di Lodi a cui ha anche consegnato i buoni postali, specificando di «non riuscire in nessun modo a contattare il venditore». Ha infatti cercato di risalire all’ex proprietario del mobile, invano. Certo, tutto questo peregrinare è anche per altruismo e senso civico, ma c’è un tornaconto. Lui all’inizio voleva buttare quella «cartaccia». Ma per fortuna l’amico finanziere gli ha consigliato, in tempo, di non farlo. La legge italiana impone infatti «che chi trova beni smarriti di altri abbia poi diritto al 10 per cento del valore della cifra, come risarcimento». Pertanto, al signor Benzoni andrebbero 19 mila euro come se fossero piovuti dal cielo. Quindi l’interesse a trovare i due detentori è massimo.
Tutti e 18 i buoni erano intestati a due fratelli, Carlo e Francesca De Martino. Ma vista la data di nascita (1907 e 1911) sono molto probabilmente deceduti. Quindi si cercano gli eredi, i cui nomi sono segnati sui titoli di credito. Risulterebbero cointestatari dei buoni con pari facoltà di rimborso. L’elenco è lungo e comprende persone nate in tutta la Lombardia, che probabilmente sono inconsapevoli di poter ottenere un piccolo tesoro. A loro è rivolto l’appello: «Fatevi avanti». Chi pensa di essere erede dei De Martino, può contattare i carabinieri della stazione di Lodi.
Di fatto, si tratta di buoni trentennali ordinari, con dieci anni di prescrizione. Scaduti nel 2022, significa che sono convertibili in denaro fino al 2032. Si tenga conto che i tassi di interesse erano altissimi, allora, per via dell’inflazione e che i buoni postali erano l’unica forma di investimento. In tanti pensavano al futuro, capitalizzando così il proprio denaro. Poi però ogni tanto succedeva di dimenticarsi da qualche parte i propri buoni postali e di perderli, per traslochi, distrazioni o chissà cosa. E talvolta succede che un vecchio mobile che vale appena 200 euro passi di mano in mano senza che nessuno si accorga del tesoro che contiene. In Rete si trovano altre storie simili, alcune vere altre classificabili come fake news. In questo caso, la denuncia ai carabinieri, dovrebbe confermarne la veridicità.
(Fonte Corriere della Sera)