“Caravan”, un road movie intimo e poetico sul desiderio di libertà, sulle forme imperfette dell’amore e sulla disabilità
“Caravan”, il road movie che racconta di un viaggio tra rinascita, amore e libertà ritrovata. Arriverà al cinema il prossimo 7 agosto il film Caravan della regista ceca Zuzana Kirchnerová, un road movie che ha al suo centro una storia dai toni drammatici, un viaggio attraverso la complessità della vita che conduce alla libertà. Questa pellicola è distribuita da Wanted Cinema ed è stata presentata al festival di Cannes 2025 nella sezione Un Certain Regard ottenendo riscontri positivi per i temi trattati e per il modo in cui le scene sono state ideate e girate. Protagonista è Ester, interpretata dall’attrice Anna Gaislerová, una donna di 45 anni che dal giorno della nascita di suo figlio David ora dodicenne, un ragazzino con disabilità mentale, ha dedicato il suo tempo esclusivamente a lui. Non è facile per lei continuare a vivere una vita che va in questa direzione, una realtà in cui non esistono più i suoi interessi e le sue passioni.
È contenta quando riceve l’invito da parte di un’amica ad andare in Italia per trascorrere insieme le vacanze estive, ma tutto si incrina quando David, una volta giunti lì, mette in difficoltà la madre al punto che vengono “isolati” in un vecchio camper. Questa situazione esaspera Ester in maniera forte: si sente intrappolata in una condizione che non vorrebbe appartenesse a lei. Così, presa dalla stanchezza e da pensieri che la rendono profondamente insoddisfatta, decide di partire proprio con quel camper e senza immaginare che questa scelta improvvisa cambierà la sua prospettiva, le farà riscoprire la sè che è convinta sia ormai sparita.
Partono dirigendosi verso il sud Italia e lungo il tragitto incontrano una ragazza che segnerà il loro percorso, Zuza, una giovane senza dimora che diventerà parte integrante del loro viaggio fisico ed interiore. È in Calabria che Ester ritrova il significato profondo della sua esistenza comprendendo che può prendersi cura di David anche senza trascurarsi, che c’è ancora spazio per le sue necessità, che può vivere appieno senza limitarsi soltanto a sopravvivere. Si accorge che lei e il figlio hanno bisogno l’uno dell’altra, ma che devono anche rispettare la loro individualità.
Svariate parti del film sono state girate in due regioni italiane: Emilia Romagna e Calabria. Fanno da sfondo territori secondari di questa nazione; non zone principali e strade curate, ma scorci di natura quasi incontaminate. La particolarità di questo road movie, non a caso, ha a che fare proprio con la naturalezza delle scene e la veridicità delle emozioni. Non si tratta di una storia inverosimile, ma di un cammino di esperienze e momenti che insegnano a credere nella bellezza nascosta oltre ogni problema. Il contrasto iniziale che Ester vive tra l’amore per David e l’esigenza di amarsi, si ricompone alla fine del viaggio, quando per lei è ormai chiaro che la vita è amore che può moltiplicarsi.