Cronaca

Pedofilo arrestato in Puglia, adescava ragazzini promettendo giri in moto e poi abusava di loro, una madre lo ha fatto scoprire dalla polizia

Uno dei crimini più abietti lo ha portato in carcere e ora rischia una dura condanna. E’ successo a Taranto, l’uomo prometteva ai ragazzini passeggiate in moto, poi li portava in zone isolate e abusava di loro: il 56enne è stato arrestato ed è finito in carcere. Coinvolti due 11enni costretti ad atti sessuali e girare video. Al mare uno dei due si è opposto e l’uomo lo ha spinto sott’acqua fino a farlo quasi annegare. Violenza sessuale su minori è l’accusa che pesa sull’uomo di 56 anni finito in carcere ieri, 30 luglio, e che stamattina si troverà a Taranto di fronte al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida. La storia coinvolge due ragazzini undicenni attirati dall’adulto, secondo quanto raccontato dalle due vittime, con promesse di regali e passeggiate in motocicletta. Li costringeva ad atti sessuali e anche a registrarli in video.

La vicenda è venuta a galla grazie alla perspicacia della mamma di uno dei due undicenni che aveva notato un atteggiamento inconsueto nel figlio il quale, però, rifiutava di confidarsi. La donna ne ha così ispezionato il cellulare scoprendo una serie di messaggi che l’hanno sconcertata sia per i contenuti sia perché il 56enne era lo zio di un amichetto con cui il figlio si frequentava in passato. La chat dimostrava di gite al mare, di cene e di incontri sessuali. I fatti sono così finiti all’attenzione del pm Lucia Isceri, della procura di Taranto, che ha dato mandato alla squadra mobile di avviare un’indagine durante la quale gli inquirenti hanno scoperto il secondo caso di adescamento e abusi da parte dello stesso 56enne.

Anche questa seconda vittima ha raccontato di passeggiate al mare, di cene e di atti sessuali subiti, ma anche di un tentativo di affogamento messo in pratica dall’adulto quando il ragazzino s’è rifiutato di sottostare ai suoi desideri. L’uomo, intanto, s’era trasferito in un paese della provincia di Taranto per sfuggire all’ira delle famiglie delle vittime e qui è stato rintracciato dai poliziotti che hanno sequestrato i cellulari e perquisito l’abitazione alla ricerca di possibile materiale pornografico.

(Fonte Corriere della Sera)