Linea Oriente

Se fossimo un paese “sovrano” faremmo valere la nostra posizione nel Mediterraneo

Il Mare Nostrum, il centro dell’impero… Tuttavia a Roma la Repubblica non fu mai formalmente sciolta: l’imperium è un dato giuridico oltre che militare e definisce il territorio fin dove si estende la legge di Roma. “Siamo un popolo della legge non del sangue” ebbe a scrivere Cicerone… si diventa cittadini romani seguendo un percorso specifico. Fondata per volontà di un gruppo di esuli e sbandati l’Urbe fin dal principio ha accolto sotto le insegne dell’aquila chi ne fosse degno. Esisteva un luogo, il bosco dell’Asylum, dove chiunque vi si fosse rifugiato sottindeva la richiesta di essere accolto nella città. Per quanto ne possano pensare i viziati del nord Europa, dove la legge di Roma non è arrivata, noi siamo nella culla della civiltà da questa parte del mondo. Oggi a quanto pare i neofascisti che stanno al governo, oltre al fatto che dell’antichità classica non capiscono nulla, hanno abbandonato anche il progetto politico del fascismo storico fondato sul nazionalismo (che millantano mentre svendono la patria a privati e potenze straniere ostili) per aderire a un progetto ancora più pericoloso, sorretto dalle plutocrazie che Mussolini affermava di voler combattere: lo scopo oggi è fascistizzare l’intero blocco occidentale seguendo la deriva degli Stati Uniti d’America e dell’Europa che ha firmato la resa alle stelle e strisce nel giorno dell’infamia con il patto scellerato Trump – Von der Leyen.

In questo contesto si inquadra un fatto assai inquietante nella cronaca degli ultimi giorni: il ruolo della fregata Carabiniere, presente nello specchio di mare di fronte alle coste di Israele e dell’Egitto (in quanto formalmente facente parte della missione “Mare Sicuro”) dove è avvenuto l’arrembaggio alla nave Handala, che trasportava aiuti per Gaza, da parte di forze speciali israeliane con il conseguente sequestro e arresto dei civili presenti sulla nave comprese due persone di nazionalità italiana. Ci si chiede allora perché la nostra marina non è intervenuta? E non solo: è stato rilevato che un elicottero alzatosi in volo dalla nostra fregata ha sorvolato un’area molto vicina al luogo del sequestro. È più che un sospetto che si sia offerto supporto logistico all’operazione. Allora dov’è il patriottismo? Dove la pretesa di esercitare controllo sulle acque che ci circondano e delle quali non abbiamo più alcuna cognizione?

Abbiamo avuto grandi navigatori, come tutti sanno, che hanno scoperto nuovi mondi. Ma questo paradossalmente avvenne nel momento del declino della nostra influenza nel Mediterraneo per quanto le Repubbliche marinare di Venezia e Genova sopravvissero fino alle soglie del 1800. I nostri esploratori hanno operato per conto di altri paesi quando non siamo stati capaci di intraprendere la navigazione oceanica con le nostre forze e quindi abbiamo perso ricchezza e primati in quanto nel Rinascimento non ce n’era per nessuno. Al bando lo sciovinismo, è un dato di fatto che la cultura italiana in quel periodo ha espresso tanto per poi tacere per secoli. Oggi il Mediterraneo sta tornando centrale non solo perché più o meno il 20% dei commerci globali passa da qui; su queste acque si affacciano immense metropoli come Istanbul e paesi con cui, se fossero stabili, potremmo intraprendere proficue collaborazioni, diverse da quelle portate avanti da questo governo in Egitto o in Libia (che è una nostra invenzione dopo aver messo insieme le provincie di Tripolitania e Cirenaica strappate all’impero turco nel 1911 – 1912). Vi è inoltre una questione strategica di straordinaria importanza: sotto la Sicilia passano gran parte dei cavi che portano internet oltreoceano e altrove. Se fossimo un paese sovrano faremmo valere questa posizione di vantaggio in un mondo dominato dalla comunicazione e dalla competizione globale.