Cronaca

Lord inglese derubato a Capri del suo prezioso orologio, un “Richard Mille” da 250 mila euro

Una rapina silenziosa, un orologio da sogno e una vittima d’élite. Capri torna al centro delle cronache: derubato un noto lord britannico. Una rapina in pieno centro, un orologio da un quarto di milione di euro strappato dal polso, e una vittima d’eccezione: Lord Ara Darzi, celebre chirurgo britannico e membro della Camera dei Lord del Regno Unito. Il tutto è avvenuto in uno dei luoghi più iconici d’Italia: la Piazzetta di Capri, tra tavolini affollati e turisti girovaghi. Lord Darzi stava passeggiando nel cuore pulsante dell’isola, quando due uomini si sono avvicinati. In un attimo, senza urla né aggressioni, uno di loro ha strappato il suo orologio Richard Mille da 250.000 euro, lasciandolo senza parole. I rapinatori si sono volatilizzati nel nulla. Nessun inseguimento, nessun testimone utile. Tutto troppo veloce, troppo preciso. E troppo professionale.

Non è un nome qualsiasi. Lord Ara Darzi è una figura di rilievo nel Regno Unito: chirurgo di fama mondiale, pioniere della chirurgia robotica, docente universitario e membro indipendente della Camera dei Lord. Un profilo che difficilmente passa inosservato, soprattutto in vacanza in un luogo come Capri. Dopo il furto, Darzi ha collaborato con le autorità italiane e ha elogiato la “gentilezza e serietà” della risposta istituzionale, pur definendo l’esperienza uno “shock totale”. Secondo le prime ipotesi investigative, il colpo porta la firma di una banda specializzata in furti di orologi di lusso, probabilmente originaria dell’area di Napoli. Lo schema è già visto in altre località top come Portofino, Forte dei Marmi, Roma: osservazione, furto chirurgico, fuga in pochi minuti. Le indagini si stanno muovendo su più fronti: analisi delle telecamere nella Piazzetta e nel porto, tracciamento del mercato nero internazionale degli orologi di alta gamma, e verifiche sui movimenti sospetti via mare nelle ore successive al furto. Dopo l’episodio, l’amministrazione comunale ha promesso una stretta sulla sicurezza. Più controlli, presenza discreta delle forze dell’ordine, e una rete di videosorveglianza potenziata nelle zone turistiche più sensibili.

“Capri è un simbolo dell’Italia nel mondo, e non possiamo permettere che venga macchiato da episodi del genere,” ha dichiarato il sindaco. Questo colpo ci dice molto su come il crimine organizzato italiano si stia evolvendo verso azioni mirate, silenziose, redditizie, spesso senza violenza ma con altissima precisione. E dimostra che anche i luoghi nell’immaginario collettivo considerati tranquilli, come Capri, possono diventare teatro di azioni spettacolari.