“Non è mia figlia, è la figlia di mio fratello e della mia ex compagna”, rivelazione choc in aula a Firenze
«Non ho dato il consenso ad eseguire gli esami diagnostici sulla bambina perché non è mia figlia, è la figlia di mio fratello». Dichiarazioni choc di un uomo al Tribunale dei minori di Firenze che lo sospende dalla responsabilità genitoriale, nominando anche un curatore speciale per la ragazzina, che ora potrà proseguire le cure di cui necessita. I giudici hanno dato anche mandato al servizio sociale di seguire la situazione, con interventi di sostegno, orientamento e monitoraggio.
I fatti si sono svolti nel Pistoiese, mentre l’uomo ora vive in provincia di Pisa. La bambina ad aprile scorso avrebbe dovuto eseguire un risonanza magnetica sotto sedazione, esame per il quale serve il consenso di entrambi i genitori. Ma la madre non riesce ad ottenere il consenso dal compagno, e nei giorni scorsi il tribunale, in attesa che i giudici ordinari stabiliscano se l’uomo è il padre o meno della bambina, ha deciso nell’interesse esclusivo della piccola, di sospendere l’uomo dalla potestà genitoriale, e lui ha accettato di buon grado tale sospensione.
Ora la madre è l’unica responsabile della bambina e, insieme al curatore della piccola, potrà decidere autonomamente, anche con l’aiuto dei servizi sociali, di far eseguire tutti gli esami diagnostici e tutte le visite mediche che riterrà opportuno su sua figlia . Il resto si vedrà in altra sede e verrà deciso da altri giudici. L’ordinanza pubblicata nei giorni scorsi dal tribunale, infatti, è servita solo per tutelare intanto la piccola.
«L’ho saputo col test del Dna». L’uomo nel suo racconto ai giudici è stato perentorio e lapidario: «Mio fratello è più grande di me, ci andavo d’accordo ma adesso abbiamo interrotto i rapporti. È venuto in ginocchio a chiedermi perdono. Adesso io vivo da solo, lavoro al magazzino di un supermercato. Sono d’accordo sulla mia sospensione dalla responsabilità genitoriale perché la bambina non è mia figlia ma di mio fratello».
La piccola ora sarà seguita dai servizi sociali che seguono anche la madre dal 2022 per problematiche soci-economiche, e soprattutto dal curatore incaricato dal Tribunale dei minori di Firenze. L’uomo è fermo sulle posizioni e ha dichiarato ai giudici di essere d’accordo con l’ordinanza: «Quando ho ricevuto il risultato del test del dna ho chiamato la madre della bambina dicendo che non volevo avere più niente a che fare con lei e con la bambina e che da quel giorno non avrebbe più dovuto chiedermi niente e che, se avesse avuto bisogno, avrebbe potuto e dovuto chiamare mio fratello, che è il padre della bambina».
In realtà bisogna ancora stabilire se sia lui il padre biologico o meno ma sono accertamenti che avverranno in altra sede. Ora bisognava tutelare gli interessi della bambina che sono primari rispetto ad ogni altra questione.
«La bimba sta bene, lui se ne è andato». La madre in aula si è detta soddisfatta del provvedimento dei giudici: «Adesso mia figlia sta bene, è stata trattenuta un giorno in ospedale e poi è stata rimandata a casa. Da quel giorno, non ha più avuto problemi ma so che è necessario sottoporla alla risonanza magnetica per capire l’origine della crisi che ha avuto ad aprile scorso».
La donna vive nel Pistoiese in un casa in affitto con la figlia, supportata dai servizi sociali e anche da alcuni vicini. «Mia figlia non ha mai chiesto del padre che è andato via quando aveva circa due mesi». Non spetta, come detto, al Tribunale dei minori stabilire chi sia davvero il padre della bambina che però adesso sicuramente vive in una situazione con meno conflitti e tensioni di prima.
(Fonte Corriere Fiorentino)