L’editoriale

Iran, Ucraina e Gaza, continua il “Risiko mondiale” di alcuni potenti governanti sulla pelle della povera gente

Si continua a “giocare” alla guerra sulla pelle di esseri umani, cittadini, donne, anziani e bambini. Si fa fatica anche a respirare a volte pensando a quante atrocità, quanta barbarie, quanta violenza, quanti massacri inutili che si stanno compiendo in questi mesi senza senso. Abbiamo perso la capacità di sognare, di agire, di scendere in piazza a milioni nel mondo. Sopportiamo tutto e tutti. Forse ha ragione Galimberti e sono meccanismi difensivi della nostra “nuova” psiche. Ormai non si comprendono più nemmeno i motivi, e le continue ricostruzioni non aggiungono nulla. Anzi. Si continua a sparare, a bombardare. Guerra come unica risoluzione dei contrasti tra popoli e nazioni, altro che diplomazia. E il sospetto è di aver mandato o di aver concesso il potere a persone che non avrebbero mai dovuto ricoprire ruoli così importanti per tutti. La situazione è drammatica sui principali fronti, e mentre si parla, si fa propaganda, si continua a morire. Ovviamente muore la povera genete, il soldato, perché la guerra mica la fanno LORO direttamente. Di seguito un quadro aggiornato su Ucraina, Iran e Gaza, in questo “strano” editoriale.

Ucraina, Russia: “Nuovo round di negoziati a Istanbul ora per evitare disastro totale”. “Solo l’avvio immediato di negoziati costruttivi e realistici con la Russia può salvare l’Ucraina dal disastro totale”. Lo ha affermato il rappresentante permanente di Mosca all’Onu, Vasily Nebenzya, proponendo un terzo round di negoziati a Istanbul “dopo il 22 giugno”.

Israele-Iran: notte di fuoco incrociato. Trump “L’Europa non può aiutare”. Missili su Tel Aviv bucano il sistema di difesa. Esplosioni a Teheran e Isfahan. Nessuna svolta a Ginevra ma il dialogo continua Il ministro iraniano: “Siamo stati attaccati nel pieno di un promettente negoziato”.

Gaza: Si continua a morire. I ministri degli Esteri dell’Unione europea discuteranno lunedì prossimo un atteso rapporto preparato dall’Alta Rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza Kaja Kallas, tutto dedicato alla drammatica situazione a Gaza. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, la relazione mette in luce probabili violazioni dei diritti umani da parte di Israele, venendo meno allo spirito dell’Accordo di associazione tra lo Stato ebraico e l’Unione europea.

 

Parole contro le armi, al momento vincono le armi.