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Cristianesimo, le radici: dal Medio Oriente a Costantino che lascia Roma in mano ai Papi

Abbiamo iniziato a vedere sommariamente e con tante lacune l’origine dei conflitti in Medio Oriente, in particolare in quella terra considerata santa da tre delle principali religioni monoteistiche. Premetto che i conflitti su larga scala di carattere religioso per me sono una mezza bufala nel senso che di fondo i motivi sono quasi sempre per la maggior parte etnici o di classe, ma cerchiamo di capire in che misura anche il Cristianesimo è risultato destabilizzante. Devo ammettere di non essere credente e tuttavia non nutro una cieca avversione per il sentimento religioso; per alcuni versi è comprensibile il tentativo di placare i bollenti spiriti della nostra specie, per altri è contradditorio il rapporto tra religione e potere ovunque nel mondo. Le radici cristiane dell’Europa, quante volte ne abbiamo sentito parlare: un’altra mezza bufala. È vero se ci riferiamo a dopo Carlo Magno quindi dalla notte di Natale dell’800 in poi, ma prima? Voglio sperare che il dato che il Cristianesimo è nato in Medio Oriente sia acquisito, incontrovertibile e niente affatto irrilevante. Come tutte le religioni venute dall’Oriente e adottate a Roma prospettava la vita dopo la morte, la rinascita. Non è che prima ci tenessero molto; la Religio romana, politeista, è diversa nel rapporto con le divinità e i fenomeni a esse associati rispetto al monoteismo, e poi nemmeno a dirlo i precetti del Cristianesimo andarono in conflitto con l’ordine imperiale. Ma non era una questione religiosa, si può affermare di buon grado che nell’antichità classica non vi fossero conflitti di carattere religioso, non come li intendiamo oggi. I cristiani erano visti con sospetto, come una setta e in parte era vero considerato che alle messe potevano partecipare solo gli adepti. Come era accaduto con gli ebrei i convertiti rifiutavano di prestare servizio militare e dimostrare fedeltà allo Stato partecipando alle cerimonie pubbliche in onore degli dei. Tuttavia i numeri sulle persecuzioni nei loro confronti, che pure ci sono state, sono esagerati. La gente comune conviveva in modo non dissimile da ciò che accade oggi dove non vige il fanatismo. Da Costantino in poi, andando sempre per semplificazioni, che per motivi di carattere politico si fece battezzare (dopo aver vergato insieme a Licinio l’editto di Milano che dava libertà di culto per tutti) il Cristianesimo si impose gradualmente come religione di stato. Con la cosiddetta caduta dell’impero romano d’Occidente le insegne imperiali passarono a Costantinopoli che declinò il rito cristiano nell’ennesima variante. La città di Roma venne abbandonata a sé stessa dal potere temporale per un bel po’ di tempo. Da qui emerse il ruolo politico e militare dei papi, che per diversi secoli furono eletti dai cittadini dell’Urbe, che crebbe per consolidarsi nel tempo fino a Porta Pia. Oggi la voce dei papi (penso soprattutto al compianto papa Francesco) non chiama più alle crociate contro gli infedeli, per quanto nell’ambito della galassia cattolica e cristiana vi sono fazioni aggressive che appoggiano soluzioni militari alle crisi; ma quella del papa resta una voce che si appella al dialogo, alla comprensione reciproca e alla soluzione diplomatica dei conflitti, in accordo con i rappresentanti delle altre religioni, e piaccia o non piaccia rimane fortemente politica.