Urne chiuse e scrutini ancora in corso ma c’è già una sentenza: l’affluenza in media è intorno al 28%: il dato è parziale ma è evidente che il cosiddetto ‘quorum’, ovvero la soglia richiesta perché il referendum sia considerato valido, il 50% +1 degli aventi diritto, non sarà raggiunto per nessuno dei 5 quesiti in ballo. L’abrogazione delle norme su lavoro e cittadinanza, proposta su iniziativa popolare non ci sarà. Secondo l’analisi dei sondaggi politici YouTrend, a urne chiuse, nessuno dei 5 quesiti dei referendum su lavoro e cittadinanza ha raggiunto il quorum. Le percentuali più alte registrate Liguria (25%), Emilia Romagna (29%) e Toscana (30%), quelle più basse in Sicilia, Calabria e Trentino (16%). La Toscana dunque è la regione che ha visto il tasso più alto di accesso alle urne di tutto il Paese, raggiungendo il 39%. Ma ben lontana dalla soglia del 50%. La Città metropolitana di Firenze è quella che ha fatto registrare il tasso di affluenza più alto in regione, col il 46%, mentre il fanalino di coda è la provincia di Grosseto, al 31,5%. E se tra i Comuni capoluogo Firenze raggiunge un 47% netto, mentre Grosseto è ultima con il 32% gli unici quattro Comuni toscani che simbolicamente superano la quota del quorum sono Sesto Fiorentino col 53%, Radicondoli col 52,6%, Monterotondo Marittimo al 51,6% e Pontassieve al 51%. Al momento Sestino (Arezzo) è ultimo in Toscana col 21,5% di affluenza. Le razioni politiche sono ovviamente differenti a seconda se parla un esponente di centrodestra o di centrosinistra ma gli italiani confermano una disaffezione per i voto che si tratti di elezioni o quesiti referendari. E questo è certamente qualcosa con cui fare i conti perché è un problema molto serio.