Cronaca

Ha travolto e ucciso Valentina Tolomei, il gip convalida l’arresto ma revoca i domiciliari all’indagato e dispone l’obbligo di dimora

Il gip del Tribunale di Lucca ha confermato l’arresto dell’indagato, per omicidio stradale, in cui ha perso la vita Valentina Tolomei, e revocato i domiciliari, stabilendo per il 30enne l’obbligo di dimora a Porcari, con autorizzazione ad andare a lavoro solo accompagnato a Capannori, e con prescrizioni relative all’orario, dovrà cioè rimanere in casa ogni giorno dalle 20 alle sei del mattino. L’indagato è difeso dall’avvocato Marco Poli. Il 30enne è devastato dalla tragedia, questo è quanto trapelato dall’interrogatorio di oggi pomeriggio 27 maggio all’interno dell’inchiesta della Procura di Lucca sulla tragedia che ha scosso un’intera comunità e non solo.
Il giovane, positivo a alcol e droga la notte dell’incidente, dovrà comunque rispondere di omicidio stradale aggravato nelle prossime tappe giudiziarie. La decisione del gip ha già sollevato reazioni contrastanti, soprattutto tra i coetanei di Valentina e nella comunità di Paganico, ancora incredula per quanto accaduto.

 

Le motivazioni tecniche della decisione.

Non c’era in questo caso nessun pericolo di fuga dell’indagato, nel senso che non ci sono indizi o prove in tale direzione; non c’è la possibilità che l’indagato reiteri il reato, perché gli è stata revocata la patente; e infine non c’è il pericolo che l’indagato possa inquinare le prove perché sono state tutte già raccolte e repertate. Mancando questi tre requisiti, indispensabili per legge, si è deciso per un’attenuazione delle misure cautelari nei confronti dell’indagato, in attesa del prosieguo delle attività giudiziarie, e dell’iter processuale che prosegue, ovviamente.

Una comunità in attesa, una famiglia devastata.
Nel frattempo, Paganico resta sospesa nel dolore. I funerali di Valentina non sono ancora stati fissati, ma l’attesa è carica di emozione. Centinaia di messaggi, chiamate, fiori. E silenzi, tanti. Nessuno riesce a spiegarsi come sia potuto accadere. Una ragazza sobria, in scooter, a rientro da una serata tranquilla. Una Mercedes fuori controllo, e l’impatto che ha cancellato tutto. Chi le era vicino chiede giustizia. Non vendetta, ma giustizia vera, trasparente, ferma. E oggi, quella giustizia ha fatto un primo passo. Ma il cammino, lo sanno tutti, è ancora lungo. E difficile da percorrere.

Valentina e il vuoto che resta.
Mentre in tribunale si consuma il rito della giustizia, fuori c’è una famiglia devastata, una scuola in silenzio, amici che non sanno come accettare l’assenza improvvisa e brutale di una ragazza che aveva tutta la vita davanti. Valentina stava tornando a casa in scooter. Era tardi, ma non troppo. Aveva appena 17 anni. Non ha avuto scampo. Oggi, nei corridoi del palazzo di giustizia, la sua voce non ci sarà. Ma ci sarà il peso della sua assenza. E la speranza che la verità – qualunque sia – emerga con chiarezza e rispetto. Perché ogni parola detta oggi in quell’aula, ogni gesto, ogni silenzio, sarà un frammento del racconto che servirà a dare un senso – se mai sarà possibile – a una notte che nessuno dimenticherà. Nessuno.