Cronaca

L’avvocato Alexander Schuster: “Finalmente giustizia per i figli nati dall’amore di due madri”

“Ieri la Corte costituzionale ha preso atto dell’inerzia del Parlamento per ben quattro anni, da quando, cioè, gli rivolse l’importante monito nel 2021 con la sentenza n. 32. Nella decisione vengono ripresi tutti gli argomenti sviluppati allora per dare voce all’interesse del minore. La pronuncia odierna è il risultato delle innumerevoli cause, molte intentate dalle coppie che ho assistito, per difendere i diritti dei propri figli. Penso alla sentenza della Corte sul caso di Pisa, che respinse la richiesta di riconoscere al nato due madri, facendo leva sul diritto statunitense. Penso al caso drammatico di una madre intenzionale, che dopo un semplice messaggio WhatsApp, da un giorno all’altro non poté più abbracciare le sue figlie. Penso alla prima causa intentata in Italia a Treviso. Da allora, molti no da parte della Cassazione e della Corte di Strasburgo.
La Corte costituzionale ha oggi preso atto dell’inerzia del Parlamento per ben quattro anni, da quando, cioè, gli rivolse l’importante monito nel 2021 con la sentenza n. 32. Ritrovo nella decisione tutti gli argomenti che erano stati portati allora per dar voce all’interesse del minore. La pronuncia di oggi è il frutto di innumerevoli cause con cui le coppie da me assistite hanno cercato di difendere i diritti dei propri figli. Penso alla sentenza della Corte sul caso di Pisa e il rifiuto di dare al nato due madri usando la sponda del diritto statunitense. Penso al caso drammatico che mostrò la vulnerabilità patita da una madre intenzionale, che dopo un semplice messaggio WhatsApp da un giorno all’altro non poté più abbracciare le sue figlie. Penso alla prima causa intentata in Italia partendo da Treviso. Da allora molteplici no della Cassazione e della Corte di Strasburgo. A distanza di oltre dieci anni da quando tentai di fare con Napoli ciò che poi riuscii a ottenere, qualche anno dopo, con Torino, Milano e altri comuni, finalmente la giustizia costituzionale è arrivata. La Corte è consapevole che non si poteva attendere oltre. Intanto, dieci anni di lotte e dieci anni di vuoti di tutela. I tempi erano maturi. A inizio 2024 incoraggiai coppie e associazioni a tornare in Corte costituzionale, perché i tempi erano maturi e i diritti dei bambini non potevano attendere oltre. Per fortuna ci ha pensato il Tribunale di Lucca, supportato dalla bravura e dalla passione delle colleghe e dei colleghi di Rete Lenford.
Da oggi non sarà più necessario adottare il proprio figlio. Anzi, i tribunali non potranno nemmeno più concedere l’adozione, nemmeno – reputo a caldo – per i procedimenti ancora pendenti: il figlio può e deve oramai essere riconosciuto in Comune.
Adesso spetta ai sindaci, di ogni colore politico e non solo a quelli che si sono mostrati coraggiosi in questi anni, applicare quella stessa Costituzione su cui hanno giurato e riconoscere anche sulla carta colei che è co-madre da sempre.
Intanto, lunedì 26 maggio, alle 10:30, la Corte d’appello di Venezia tratterà i noti casi di impugnazione della Procura di Padova. Nel maggio del 2018, prima corte di appello in Italia ad occuparsi della questione, registrai il rigetto di quegli stessi argomenti fatti oggi propri dalla Consulta. L’esito questa volta sarà diverso. Lunedì potrò portare in udienza una sentenza che, seppur a distanza di tempo, riconosce la fondatezza di quanto già allora venne sostenuto: la Costituzione impone di tutelare questi figli”.