Le due serie tv più attese nel 2025 per gli amanti degli zombie che poi solo zombie non sono. Stiamo parlando di “The last of us 2” e “The walking dead New York 2”. “The last of us 2” andrà in onda ad aprile 2025 su Sky e in streaming su NOW, in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti, l’attesissima seconda stagione di The Last of Us. Hbo ha recentemente pubblicato le nuove foto dal set e un ulteriore teaser trailer dei nuovi episodi, che sono firmati ancora una volta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin e dal creatore del videogioco sviluppato per PlayStation Neil Druckmann. Oltre a difendere la stagione 2 dalle critiche, Mazin e Druckmann hanno recentemente fornito qualche elettrizzante anticipazione sul futuro della serie tv.
“The Last of Us 2” inizia cinque anni dopo il finale della prima stagione. Joel (interpretato da Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey), stando alla breve sinossi dei nuovi episodi, verranno trascinati in «un conflitto fra di loro e contro un mondo persino più pericoloso e imprevedibile di quello che si erano lasciati alle spalle».
Nel finale della prima stagion Joel, che ormai considera Ellie come una figlia, la salva a sua insaputa dall’operazione a cui sta per essere sottoposta. La ragazza è immune al Cordyceps, per cui l’ipotesi è che nel suo DNA ci sia la chiave per sviluppare un vaccino che salvi l’umanità. Quando finalmente i due protagonisti raggiungono i laboratori in cui questo vaccino potrebbe essere sviluppato, però, Joel capisce che Ellie non sopravviverebbe all’intervento chirurgico e decide di salvarla, facendo una strage tra il personale medico presente.
Cinque anni dopo, Joel è ancora tormentato dalla scelta che ha fatto: se avesse agito diversamente Ellie non ci sarebbe più, ma forse il destino dell’umanità sarebbe diverso. Gli sviluppi della stagione 2 avranno a che fare proprio con le conseguenze di questa scelta.
“The Walking Dead: Dead City 2” tornerà a primavera con una seconda stagione composta da 8 episodi: in occasione del New York Comic-Con 2024 è stato annunciato che le nuove puntate debutteranno la prossima primavera. Nel corso dell’evento sono state fornite delle interessanti anticipazioni sullo show e sulla complessità del legame tra Maggie e Negan.
In particolare, nel corso di una lunga intervista a Collider, il responsabile dei contenuti Scott Gimple e la co-protagonista e produttrice Lauren Cohan hanno parlato della decisione di ambientare lo show in una location completamente inedita: New York. Gimple ha sottolineato l’importanza di rinnovare i vari spin-off (come sappiamo, dopo le prime due stagioni ambientate in Francia, The Walking Dead: Daryl Dixon 3 si svolgerà in Spagna, ad esempio), spostando i personaggi in contesti nuovi: “Il pubblico ama questi personaggi e noi volevamo fare qualcosa di nuovo. Non volevamo necessariamente cambiare i personaggi – voglio dire, i personaggi subiranno sempre dei cambiamenti -, ma inserirli in un contesto differente, specialmente insieme, con questi accoppiamenti, nelle diverse serie. Sono il luogo e le relazioni tra i personaggi a fare la differenza”. Gimple ha poi aggiunto: “Nei due show sono coinvolte culture e sfide diverse. Questo cambia molto i personaggi, anche se si tratta ancora delle persone che amiamo”.
Detto ciò, per la seconda stagione è stato necessario un nuovo cambiamento di location, e quindi un’ulteriore reinvenzione: “C’è stata una reinvenzione nel modo in cui abbiamo girato questa stagione, in un luogo diverso. La prima stagione è stata girata tra New Jersey e New York, mentre questa l’abbiamo girata a Boston”, ha rivelato Gimple, che ha poi proseguito: “Girare a Boston ci ha offerto molte più possibilità. Cercavamo location iconiche che rappresentassero New York, ma queste sono molto costose. A Boston abbiamo trovato luoghi mozzafiato, con un grande margine di controllo e accesso, che ci hanno permesso di raccontare una storia all’altezza della grandiosità di un racconto ambientato a New York”.
Lauren Cohan, dal canto proprio, ha affermato: “Ci sono molti luoghi pericolosi dove mi piacerebbe che i nostri personaggi si muovessero”, ha spiegato, anticipando la rilevanza all’interno dell’intreccio dell’ambientazione scelta. Il lungo dialogo rivela anche che Cohan ha lavorato come regista al sesto episodio dello show, il suo preferito della stagione: “Contiene scene d’azione davvero intense, ma ha anche molte parti più tranquille e interazioni tra personaggi molto emotive e delicate, che sono esattamente ciò che vorrei esplorare come regista”.