Esteri

Donald Trump sentirà Putin e poi Zelensky, la pace appesa a un filo, mentre si continua a sparare e morire

Ucraina, Trump: “Lunedì parlerò con Putin, poi con Zelensky”. Donald Trump ha anticipato un suo colloquio telefonico con Vladimir Putin lunedì alle dieci del mattino (ora locale) dedicato alla guerra in Ucraina. I temi sollevati saranno quello dello stop del bagno di sangue che sta uccidendo, in media, più di 5mila soldai russi e ucraini a settimana, e il commercio. In seguito, ha aggiunto Trump in un post su Truth, il Presidente americano parlerà al Presidente ucraino Zelensky e poi con i leader di diversi Paesi membri della Nato. “Auspicabilmente sarà una giornata produttiva, ci sarà un cessate il fuoco e questa guerra molto violenta, una guerra che non avrebbe mai dovuto iniziare, terminerà”, ha quindi concluso Trump.Proprio oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva annunciato che un incontro tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “è possibile” ma solo ”dopo che le delegazioni raggiungeranno determinati accordi”.

Ieri la delegazione ucraina a Istanbul aveva proposto un incontri tra Putin e Zelensky per trovare una soluzione al conflitto e gli inviati di Mosca avevano affermato di aver “preso atto della richiesta”.

Cremlino: “Scambio prigionieri prima di nuovo round colloqui”
In ogni caso, è necessario completare lo scambio di prigionieri concordato ieri tra Mosca e Kiev a Istanbul prima di procedere con un nuovo round di negoziati, ha spiegato Peskov. Il primo risultato dei colloqui diretti Mosca e Kiev, i primi dal 2022, è stato un accordo per lo scambio di mille prigionieri ciascuno, mille russi in cambio di altrettanti ucraini.
“Per il momento, dobbiamo fare ciò che le delegazioni hanno concordato ieri” in Turchia, ha dichiarato ai giornalisti in risposta alla domanda se fossero previsti altri colloqui per un secondo round. “Questo, ovviamente, significa prima di tutto completare uno scambio di prigionieri di guerra 1.000 per 1.000″, ha detto.

”Il lavoro è appena iniziato e continuerà”, ha detto quindi Peskov riferendosi ai negoziati con l’Ucraina. Sulla composizione della delegazione russa, ”non si parla di cambiarla, anzi resterà la stessa”, ha spiegato Peskov aggiungendo che i negoziati ”dovrebbero svolgersi a porte chiuse”. “Quando si firmano i documenti su cui le delegazioni devono concordare, la cosa più importante e fondamentale per noi è chi esattamente firmerà questi documenti da parte ucraina”, ha detto Peskov ai giornalisti.

”Abbiamo concordato di scambiarci le condizioni per un cessate il fuoco”, ha spiegato Peskov ai giornalisti. ”Il lavoro continua, è in corso. La parte russa preparerà e consegnerà tale lista di condizioni e la scambierà con la parte ucraina”, ha aggiunto confermando quanto anticipato ieri a Istanbul dal consigliere presidenziale russo Vladimir Medinsky, capo della delegazione incaricata da Putin di negoziare con Kiev.

Non ci sono stati contatti tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dopo i negoziati di ieri a Istanbul tra la delegazione russa e quella ucraina, ha inoltre dichiarato il portavoce del Cremlino, dicendo ai giornalisti che “se i presidenti Putin e Trump riterranno opportuno avere un colloquio, ve lo faremo sapere”. La pace appesa a un filo.