Cronaca

Turisti italiani cacciati da un ristorante, ma per i proprietari sarebbero stati loro ad “attaccarli”

Napoli, turisti israeliani: «Noi cacciati da una ristoratrice pro Palestina». La titolare: «Sono stati loro ad attaccarci». I proprietari: «Abbiamo detto loro che il nostro è uno spazio libero contro l’apartheid israeliana». La reazione dei turisti israeliani: «Siete antisemiti e sostenitori dei terroristi». Entrambi valutano di presentare denunce. Un gruppo di turisti israeliani, sabato a ora di pranzo, si era accomodato ai tavoli della Taverna Santa Chiara, nel centro di Napoli. Ma quando hanno svelato la loro provenienza ai proprietari, poco dopo l’ordinazione, si sono sentiti dire: «Qui gli israeliani non sono i benvenuti». E sono stati invitati ad aderire a una campagna contro i raid in Palestina Ne è scaturita una polemica, prima sul posto tra ristoratori e turisti – il tutto ripreso anche in un video postato online e diventato virale – e poi sui social.Al culmine del confronto verbale, uno dei titolari della Taverna, alla richiesta di spiegazioni dei turisti israeliani che li accusavano di essere «sostenitori dei terroristi e antisemiti», ha subito replicato: «Noi non vogliamo i vostri soldi. I sionisti non sono i benvenuti qui perché ci sono 50mila persone uccise tra i palestinesi». Dall’altra parte, i turisti israeliani incalzavano: «Duemila anni di persecuzione nei confronti degli ebrei non sono bastati per voi?».

Sui social sono stati migliaia i commenti al video. Molti quelli che hanno contestato la decisione dei ristoratori: «Tutti gli italiani sono fascisti, razzisti e nostalgici. No? Avete ragione. E allora perché tutti gli israeliani dovrebbero esserlo?». Altrettanti, invece, quelli che hanno solidarizzato con i proprietari di Taverna Santa Chiara sostenendo che la decisione di cacciare i turisti sia stata «una giusta presa di posizione».

Dal profilo ufficiale della Taverna arriva un ulteriore chiarimento su quanto accaduto: «Questo il risultato della nostra presa di posizione come Spazio Libero dall’apartheid israeliano che condanna il genocidio palestinese. Accuse di antisemitismo e di razzismo nonché review bombing sulla nostra pagina. Grazie alle tante persone che ci stanno offrendo solidarietà ma l’unica solidarietà va offerta al popolo palestinese. C’è un genocidio in atto come dicono le organizzazioni umanitarie internazionali. Questa è una triste verità. Ciascun essere umano deve prendere posizione. Noi l’abbiamo fatto; chi non lo fa è complice».

I clienti, invece, hanno denunciato di essere stati cacciati via dal locale, pubblicando il video da loro stessi girato che documenta un botta e risposta con Nives Monda, la titolare della Taverna di Santa Chiara nel centro storico di Napoli. Che, sempre via social, ha ulteriormente fornito la sua versione: «Mi hanno attaccato con arroganza, accusandomi di antisemitismo, urlando e riprendendomi con il cellulare. La vicenda nasce da una conversazione pacifica collettiva, io parlo della nostra scelta di aderire alla campagna contro l’apartheid israeliano e il genocidio palestinese. Di punto in bianco, loro iniziano ad attaccarmi». E si dice pronta a presentare una querela per diffamazione, diffusione di immagini non autorizzate, incitamento all’odio e danno di immagine: «I video diffusi dalla signora israeliana in rete hanno scatenato una campagna d’odio che da ieri sfocia in messaggi con minacce di spedizioni punitive, distruzione del locale, violenza fisica nei confronti della proprietaria e dello staff, auspici di stupro della proprietaria».

La turista israeliana Gilli Moses, sentita dal Mattino, che faceva parte del gruppo di turisti israeliani, definisce «vergognoso» l’accaduto. «Abbiamo toccato con mano cosa sia l’antisemitismo. Non avremmo mai immaginato potesse succedere a Napoli, città meravigliosa dove nell’aria si respirano libertà e amore. Valuteremo se dare seguito a questa nostra denuncia con un esposto formale».

(Fonte Corriere della Sera)