Cronaca

Dottoranda in Fisica dell’università di Pisa vince il concorso nazionale di narrativa “Sulle vie della parità”

Vittoria Stanzione

Mitologia greca, fisica quantistica e lotta per la parità di genere: tre universi non più così lontani.

A fonderli armoniosamente insieme, infatti, è stata Vittoria Stanzione, dottoranda in fisica dell’Università di Pisa e allieva della professoressa Marilù Chiofalo, vincitrice ex aequo della Sezione C – Narrazioni del 12esimo concorso nazionale “Sulle vie della parità”, promosso da Toponomastica Femminile in collaborazione con il Premio Italo Calvino.

Con il suo racconto breve, dal titolo “Penelope dei quanti”, pubblicato sulla rivista “Vitamine Vaganti” (www.vitaminevaganti.com), la ricercatrice rilegge il personaggio classico di Penelope attraverso una lente scientifica e simbolica, coniugando mito greco e fisica quantistica in una narrazione fantastica e allegorica.

Protagonista è una Penelope contemporanea, una donna che non si lascia incasellare nei percorsi prestabiliti dalla società, ma è lei stessa a plasmare la propria vita. Una vita che, come la realtà descritta dalla fisica quantistica, è un insieme infinito di possibilità.

Possibilità che Penelope esplora, moltiplicandosi in tante versioni di sé. Da artista a guaritrice, da ostetrica a navigatrice, da insegnante a pensatrice… Sono le infinite potenzialità di ogni essere umano, incarnate dai fili della tela cucita dalla protagonista: un arazzo che diventa metafora della realtà quantistica e della libertà femminile di autodeterminarsi.

“Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa..” chi non l’ha mai posseduta: la donna. C’era una volta un mondo in cui nascere femmina significava essere consegnate al destino. Casa, famiglia, figli e marito. Tutto il resto, era una rara eccezione alla regola.

Ma ogni epoca, e ogni società, ha la sua, di regola: e sebbene la donna di oggi non stia più a ‘tessere la tela’ in attesa del suo Ulisse, c’è ancora molto da fare per raggiungere la parità di genere. Uno dei primi passi, è lottare contro gli stereotipi che incatenano la condizione femminile. E chi, meglio di una ricercatrice in fisica, disciplina ancora “declinata al maschile”, poteva farlo?

La Penelope della dottoranda Vittoria Stanzione, infatti, non si limita ad attendere il principe azzurro, ma intraprende il proprio viaggio alla ricerca di sé. E sceglie chi vuole diventare.

“In una originalissima versione del mito – recita la motivazione della giuria – la protagonista si trova, in quanto donna, nella condizione di ‘un elettrone sospeso in uno stato indefinito, in attesa che una misura la definisse’, temendo che ‘il mondo attorno a lei l’avrebbe costretta, comunque, su di un’unica traiettoria’. È la sua arte, il suo arazzo a salvarla svelandone le infinite possibilità. Molto apprezzati sia l’idea inedita di fondo sia lo stile del racconto”.

Il concorso “Sulle vie della parità”, giunto alla 12esima edizione, promuove la parità di genere attraverso progetti educativi, artistici e culturali. La Sezione C, rivolta a studenti universitari, dottorandi e borsisti, valorizza la scrittura creativa come strumento di riflessione e cambiamento. Per questa edizione il tema era “Le donne e le arti” a partire da un incipit letterario che nel caso di Stanzione è la “La tela” di Simona Baldelli.