Cocaina, un business che frutta miliardi di euro all’anno ai clan in Italia: l’ultimo sequestro, 24 kg, nella notte in Lucchesia
Polvere bianca a fiumi, la droga più utilizzata in Italia e in Europa continua a ad essere il perno centrale del business criminale. La cocaina che viene importata in Italia dalle mafie, ‘ndrangheta in primis, finisce poi nelle mani di vari intermediatori che la rivendono agli spacciatori, tagliandola emoltiplicando i profitti a livello esponenziale. Un business da miliardi din euro l’anno e che non risparmia nessuna regione italiana. L’ultimo intervento delle forze dell’ordine risale a poche ora fa in provincia di Lucca. Ben 24 chilogrammi di cocaina sono stati sequestrati per essere distrutti e una persona è stata arrestata. Un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Firenze Oltrarno, coadiuvati dall’Arma di Lucca, ha portato all’arresto di un giovane di origine albanese per detenzione di stupefacenti. Nella campagna di Capannori, infatti, il ragazzo nascondeva 24 chili di cocaina che, se immessi sul mercato del centro Italia, avrebbero potuto fruttare 700.000 euro.
Gli inquirenti, insospettiti dai movimenti anomali dell’auto guidata dal giovane, hanno individuato il nascondiglio della droga grazie a numerosi appostamenti. Il 9 aprile scorso, l’attenzione dei militari è stata catturata dall’arrivo di due capienti borsoni carichi di cocaina, circostanza che ha fatto scattare l’intervento immediato delle forze dell’ordine.
La perquisizione ha permesso di sequestrare 24 panetti di cocaina, oltre a quattro telefoni cellulari e strumenti utili al confezionamento delle dosi, come macchinari per il sottovuoto e diversi tipi di buste. Sotto la direzione del Pubblico Ministero, l’arrestato è stato condotto in carcere, in attesa del giudizio di convalida davanti al Gip. Le indagini continuano per risalire ai “pezzi grossi”.
Quale e quanta droga si consuma in Italia?
La cocaina continua ad essere una delle sostanze più presenti nel mercato delle droghe in Italia, con un flusso di sostanza proveniente in prevalenza via mare dai Paesi di produzione sudamericani: negli ultimi quattro anni i quantitativi intercettati nel nostro Paese sono passati da circa 3 tonnellate e mezzo (2018) a oltre 26 tonnellate di sostanza sequestrata, il 77% delle quali presso le aree doganali marittime. A fronte di una maggiore diffusione nel territorio non è cambiata nel tempo la concentrazione media (70%) di principio attivo rilevata nei campioni di sostanza analizzati. Stabili anche il costo medio al chilogrammo a livello del narcotraffico (38.300 euro) e il prezzo sul mercato della strada, dove un grammo di sostanza costa in media 83 euro.
La spesa per il consumo stimata nel 2022 rappresenta poco meno di un terzo della spesa generale attribuita all’acquisto di sostanze stupefacenti e si aggira intorno ai 5 miliardi di euro. Tornano a crescere anche i consumi fra i giovanissimi (15-19enni): nel 2022 circa 44.000 studenti (ossia il 2% della popolazione studentesca) ne riferiscono l’utilizzo.
Sono mezzo milione le persone tra i 18 e gli 84 anni (1,1%) che ne hanno fatto uso nel corso dello stesso anno rendendo evidente che la cocaina resta una delle sostanze stupefacenti più diffuse nel Paese, dato confermato anche dalle analisi delle acque reflue.
La penetrazione nei territori è confermata anche dall’incremento nell’ultimo decennio delle segnalazioni per possesso di sostanza per uso personale (Art.75 DPR n.309/1990), che rappresentano il 18% del totale delle segnalazioni avvenute nel 2022 e che vedono protagonisti soprattutto i consumatori con almeno 30 anni di età. n generale si assiste quindi a un aumento della diffusione di cocaina, sia sul mercato sia a livello dei consumi: un fenomeno che necessita di essere attentamente monitorato al fine di contrastarne la diffusione e prevenirne il consumo.