Politica pop

Meloni da Trump per provare una mediazione sui dazi tra Usa e Italia… e forse Europa

Giorgia vola da Donald, cosa accadrà, come andrà a finire il tentativo di accordi bilaterali? La scommessa di Meloni a Washington, oggi: far parlare Donald Trump con Ursula von der Leyen. La premier italiana è il primo capo di governo europeo ad incontrare il presidente Usa. In agenda anche gli investimenti italiani oltreoceano. Sul volo di Stato, Giorgia Meloni ha ripassato con cura maniacale «tutti i possibili dossier». Ha evidenziato sull’immancabile taccuino colorato le opportunità e i rischi del primo, difficile incontro bilaterale ufficiale con Donald Trump. Ha cenato in una celebre steak house e dormito nella Blair House in mattoni rossi, la dimora ottocentesca a due passi dalla Casa Bianca che Donald Trump riserva agli ospiti di riguardo.

E oggi, alle sei della sera italiana, entrerà nello Studio Ovale con un miscuglio di sentimenti: dal timore per l’imprevedibilità del presidente, alla segreta speranza di portare a casa «un risultato importante». Domani sarà di nuovo a Palazzo Chigi per l’incontro con il vicepresidente J.D. Vance, secondo step della trattativa. Andrea Stroppa, l’uomo di Elon Musk in Italia, le fa gli auguri su X («Buon fortuna Giorgia Meloni»), il che vuol dire che anche la questione Starlink potrebbe essere oggetto del colloquio.

«È un momento difficile, serve lucidità», incrocia le dita la premier, consapevole dell’importanza del test. Sarà il primo capo di governo europeo a incontrare Trump dopo la dichiarazione di guerra sui dazi del 2 aprile e la proposta su cui punterà gran parte delle sue carte è convincere il tycoon a sedersi al tavolo con Ursula von der Leyen.

L’idea di un vertice tra Usa e Commissione Ue per scongiurare una frattura insanabile dell’alleanza può sembrare una mission impossible, vista la fermezza con cui Washington ha sin qui respinto la richiesta europea di azzerare le barriere reciproche. Eppure fonti autorevoli del governo non escludono che Trump, dopo settimane di scontro con l’altro pilastro del fronte occidentale, possa accettare il confronto bilaterale con Bruxelles. Obiettivo geostrategico: convincere i vertici della Ue a raffreddare i rapporti con la Cina. Si vedrà.

(Fonte Corriere della Sera)