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“No al decreto Erode”, l’appello dei penalisti cosentini contro le recenti misure governative

L'avvocato Roberto Le Pera

I penalisti cosentini scrivono a tutti i parlamentari eletti in Calabria (e non solo) per dire “no al decreto Erode”, così è stato infatti ribatezzato il decreto sicurezza del governo Meloni, perché conterrebbe alune disposizioni che introducono la detenzione, seppur in forma attenuata, per le madri di bambini di età inferiore a un anno. Un monito-appello, duro e perentorio, a non convertire in legge il decreto quando arriverà in aula per il voto. Si legge nel comunicato: “In questo modo, lo Stato si pone in contrasto con: la Carta Costituzionale, nella parte in cui, all’articolo 31), la protezione della maternità e dell’infanzia è posta come salvaguardia della umanità; la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ratificata in Italia con la legge n° 176 del 1991, nella parte in cui, all’articolo 3), ogni decisione relativa ai bambini deve essere condizionata al superiore interesse degli stessi; nella parte in cui all’articolo 6), il sano sviluppo dei bambini è il bene primario che ogni Stato deve tutelare rispetto a ogni altro interesse; nella parte in cui, all’articolo 18), il diritto del bambino di vivere con i genitori mai può essere pretermesso a eccezione dei casi per la salvaguardia dello stesso minore, che non ricorrono nel decreto sicurezza. La cancellazione delle garanzie che presidiano la natalità, il superiore interesse del minore e la maternità non può restare in silenzio, perché questa è barbarie”. Il presidente della camera penale cosentina “Fausto Gullo”, l’avvocato Roberto Le Pera, ha lanciato l’appello, cosa accadrà adesso? Si vedrà.