Scienza e società

Gli aerei del futuro saranno più ecologici e sostenibili, i nuovi progetti di Airbus

Motori «scoperti», ali pieghevoli e intelligenza artificiale per i piloti: così saranno tra 10 anni i nuovi aerei. Ali lunghe e ripiegabili, motori più grandi con le pale della ventola «scoperte», fusoliera sempre più leggera, riduzione netta dei consumi e una maggiore presenza dell’intelligenza artificiale per aiutare i piloti. L’aereo del futuro è già nero su bianco nei progetti di Airbus, il più grande costruttore di velivoli, in fase di test su alcune componenti — per decidere poi cosa installare e cosa no — e con una tabella di marcia già fissata.

In lavorazione
Primo prototipo completo nei prossimi quattro anni, quindi autorizzazione dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) ed entrata in servizio — tradotto: primi voli di linea con passeggeri a bordo — «tra il 2035 e il 2040», spiega al Corriere durante una chiacchierata Karim Mokaddem, capo della divisione Aircraft of Tomorrow Research & Technology di Airbus, che sta lavorando al successore dell’A320, il velivolo a corridoio singolo tra i più venduti e utilizzati nel mondo.

Le prove
Molto deve essere ancora deciso. «Non tutte le tecnologie saranno implementate a bordo del nuovo esemplare», prosegue Mokaddem. «Il prossimo Airbus sarà il risultato della migliore ricetta possibile — anticipa —: terrà conto di tutto quello che abbiamo a disposizione con “dosaggi” diversi per avere la combinazione migliore». Nuovi sistemi di propulsione, nuovo design delle ali, materiali compositi avanzati, elettrificazione, automazione e connettività.

Il carburante sostenibile
Una delle poche certezze è che il nuovo jet sarà in grado di volare interamente con carburante sostenibile per l’aviazione (Saf). Ma dal momento che costa anche 6-8 volte più del cherosene tradizionale una delle «armi» che Airbus vuole utilizzare è quella di ridurre ulteriormente il consumo tra il 20% e il 30% rispetto ai modelli attuali (gli A320neo) che già a loro volta richiedono già un 20% in meno di cherosene rispetto agli A320 «classici».

(none)I propulsori «open fan»
Tra le novità in questo momento più promettenti c’è l’utilizzo di motori cosidetti «open fan». Grazie al nuovo design le pale della ventola saranno più grandi — per avere una maggiore spinta — ma non più all’interno di una gondola (come quelle attuali), permettendo un passaggio dell’aria più efficiente e riducendo il consumo di carburante. I test su questo tipo di propulsore inizieranno alla fine di questo decennio su un Airbus A380 utilizzato per le sperimentazioni

La posizione dei motori
«Il motore “open fan” mostra al momento il maggior potenziale per il futuro, ma dobbiamo valutare tutte le opzioni», spiega Mokaddem. Durante la due giorni di summit a Tolosa, dove si trova il quartier generale, Airbus ha mostrato il design di un aereo con i propulsori montati sia sotto le ali, sia in coda. Su quale punterà il colosso aerospaziale? «È presto per dirlo — prosegue il manager —. Ognuna ha dei vantaggi e degli svantaggi quindi dobbiamo capire quale è quello che porta benefici maggiori, dopo aver anche modificato l’assetto del velivolo».Maggiore elettrificazione
Per migliorare l’efficienza energetica, poi, il nuovo Airbus userà batterie di nuova generazione per far funzionare sistemi elettrici per il rullaggio negli aeroporti, un condizionamento d’aria più efficiente e sistemi di sbrinamento delle ali a basso consumo. Mentre a bordo i viaggiatori potranno utilizzare una connettività ultraveloce. «In questo modo si potrà non solo lavorare, ma anche comunicare con la famiglia e guardare film in streaming».

L’intelligenza artificiale
Le novità riguarderanno anche il lavoro dei piloti. In cabina è prevista una maggiore automazione che potrebbe includere l’uso dell’intelligenza artificiale per assistere chi è ai comandi, rilevando automaticamente piste e ostacoli per supportare l’atterraggio automatico e il rullaggio. «Non vuol dire aprire le porte al volo senza piloti», precisa Mokaddem. «È un modo per mettere a disposizione di comandanti e primi ufficiali gli strumenti per facilitare il lavoro».

(Fonte Corriere della Sera)