Scienza e società

Non solo Starlink, l’Europa cerca di recuperare terreno nella corsa all’orbita terrestre

Non solo Starlink: tutti i progetti dell’Europa sui satelliti e la differenza tra «Leo» e «Geo».Fra servizi di connettività per enti governativi e satelliti Leo (low Earth orbit) o geostazionari per la comunicazione commerciale, il Vecchio Continente cerca di recuperare terreno nella corsa all’orbita terrestre: da Leonardo a Eutelsat OneWeb, da Iris2 a Ses, i progetti già attivi o in arrivo.La scena europea dei satelliti per le telecomunicazioni sta rincorrendo l’iniziativa americana che vede in Starlink il più discusso e primo attore-competitore. Ma non solo, perché tra poco per la banda larga arriverà la costellazione Kuiper di Amazon (3500 satelliti) che ha già inviato i primi prototipi in orbita. Ad essa si affianca Iridium (66 satelliti) già attiva soprattutto per le comunicazioni militari ma limitata dal basso flusso di dati.

Qual è la situazione dell’Europa, dopo l’annuncio dell’italiana Leonardo, che lancerà 18 satelliti militari, di cui 12 standard e sei a infrarossi, e 20 satelliti per usi civili? Il Vecchio Continente ha nella costellazione franco-britannica OneWeb di Eutelsat l’unica risposta attiva possibile con 650 satelliti già in orbita sia pure di prima generazione (Starlink è già alla seconda, con satelliti più grandi e più performanti). Sempre a banda larga arriverà nel 2030 la costellazione Iris2 con inizialmente di 290 satelliti che saliranno a 500 nei primi cinque anni. Voleranno su orbite diverse medio basse (a partire da 500 chilometri di altezza) offrendo servizi di connettività soprattutto ad enti governativi. Assieme fornirà servizi commerciali sicuri sempre a banda larga utilizzando 5G per aziende e cittadini europei anche nelle zone ora scoperte. Il tutto sarà gestito da Euspa, l’agenzia spaziale creata dalla Commissione Europa inizialmente per i satelliti di navigazione Galileo ai quali si sono aggiunti i satelliti della famiglia Copernicus per l’osservazione ambientale.